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Adolescenza e asma: aspetti psicologici

I profondi cambiamenti e i meccanismi psicologici che caratterizzano l’adolescenza mettono a rischio il processo di cura dell’asma. L’adolescente, la sua famiglia e il medico devono tenerne conto e individuare azioni personalizzate.

Lo scopo principale dell’adolescenza è di guadagnare l’autonomia e costruire la propria identità personale. A questo si giunge attraverso un processo che implica profondi cambiamenti a livello fisico, psicologico e relazionale. Crescere significa confrontarsi con un corpo che cambia in modo sorprendente, avere a disposizione forme di pensiero critico e riflessivo, creare un proprio spazio interiore privato, vivere emozioni sconosciute e intense, giocare ruoli nuovi nel rapporto con i genitori, gli adulti, i coetanei. Si tratta di una vera e propria rivoluzione personale, che disorienta l’adolescente e chi gli sta intorno.
In questa fase della vita, più che in altre, la presenza di una malattia come l’asma può essere difficile da gestire. Accettare di essere malati, riconoscere e gestire la sintomatologia, essere aderenti al piano di cura, evitare i comportamenti a rischio per la salute, sono comportamenti che possono essere ostacolati da alcuni aspetti fondamentali nel processo di crescita.

In un’età in cui l’adolescente è un osservatore passivo delle modificazioni del suo corpo, la presenza di una patologia come l’asma può aumentare la sensazione di avere poco controllo su quello che gli succede a livello somatico. Il ruolo dei genitori nella gestione della malattia, le loro raccomandazioni e le loro preoccupazioni, così come il rapporto con il medico, dal punto di vista dell’adolescente possono rappresentare un ulteriore, fastidioso limite al desiderio di autonomia.
Il senso d’invulnerabilità, l’ottimismo irrealistico (la sottostima del rischio che si corre personalmente rispetto a una generica persona media), e la sensation seeking (il grado di novità e intensità di sensazioni ed esperienze che una persona ricerca attivamente) particolarmente forti in adolescenza, spingono a comportamenti a rischio per la salute: fumare, bere, provare droghe, non assumere i farmaci prescritti, sottovalutare i sintomi, avere rapporti sessuali non protetti.
In adolescenza il gruppo dei pari rappresenta la palestra dove realizzare i desideri di una mente e di un corpo non più bambini e dove costruire la propria immagine di sé. La presenza di una malattia come l’asma può interferire con questa dimensione dell’esperienza. Le assenze scolastiche, l’impossibilità a partecipare ad attività sportive o di svago, sentirsi diversi dagli altri a causa delle proprie condizioni fisiche, possono portare il ragazzo a sentirsi poco accettabile e a vivere una sensazione di isolamento.
Tenere presente i profondi cambiamenti e i meccanismi psicologici che caratterizzano questa fase della vita, mette in luce i rischi e le possibilità ai quali vanno incontro gli attori del processo di cura dell’asma: l’adolescente, la sua famiglia, il medico. Solo così è possibile pensare a realizzare interventi personalizzati che consentano di integrare la malattia nel tumultuoso processo di crescita e di porre le basi per una gestione ottimale dell’asma a lungo termine.

Ilaria Baiardini
Psicologa e psicoterapeuta